Con una rivoluzionaria sentenza dello scorso 30 marzo 2017, la numero 96, il Tribunale di Ivrea è intervenuto sul tema del nesso di causalità tra l’uso del cellulare e l’insorgenza di una malattia professionale.
Consta che un lavoratore, tecnico di una società di telefonia, abbia fatto uso del telefono cellulare per motivi di lavoro e per un periodo di quindici anni con una frequenza di 4 ore al giorno.
Nel 2010 il lavoratore si accorgeva di non sentire più ad un orecchio e, a seguito di accertamenti medici, veniva riscontrata la presenza di un tumore benigno, cui faceva seguito l’asportazione del nervo acustico, con la conseguente perdita dell’udito dal lato dell’orecchio destro ed una parziale paresi in prossimità del cavo orale.
Il tribunale di Ivrea, con una sentenza la cui motivazione non è ancora nota, ha riconosciuto nell’utilizzo prolungato e continuativo del cellulare per ragioni lavorative la possibile causa dell’insorgenza del tumore, con conseguente condanna dell’Inail all’indennizzo della malattia professionale.
L’insorgenza di un tumore benigno per prolungato uso del cellulare è stata infatti ricondotta causalmente al lavoro.
Si tratta di una sentenza senz’altro nuova, che con ogni probabilità verrà impugnata ma senz’altro di estremo interesse ed attualità.